Domenica 29 marzo si vota per il quarto referendum costituzionale nella storia della Repubblica sulla riduzione del numeri dei parlamentari. La consultazione popolare si esprimerà sull’approvazione o respingimento della legge che ha modificato la Costituzione e che prevede che il numero dei deputati sia ridotto 400 e quello dei senatori a 200.
Il referendum, così come previsto dall’articolo 138 della Costituzione, è stato chiesto in quanto detta legge, approvata alla Camera quasi all’unanimità, è stata approvata al Senato con una maggioranza inferiore ai due terzi.
Diversamente dai referendum abrogativi, per la validità di quello di marzo non è obbligatorio il raggiungimento di nessun quorum e, quindi, la promulgazione o meno della legge avverrà a prescindere dal numero di persone che si recheranno ai seggi.
Il quesito è il seguente: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – Serie generale – n° 240 del 12 ottobre 2019?». Per cui, se si è favorevoli alla riduzione bisognerà votare si, se si è contrari no.
Nonostante quello di marzo sia un appuntamento importante per la nostra democrazia, in città, come in tutto il paese, il dibattito è completamente assente, tant’è che la stessa Agcom ha chiesto un adeguato spazio per la trattazione dell’argomento.
Data l’importanza dell’appuntamento continueremo a parlarne, dando spazio ai sostenitori del si e del no affinché il cittadino possa esprimere liberamente e consapevolmente il proprio voto.
Cosa c'è da sapere per davvero? Il gruppo dominante dei grillini vuole toglierci-tagliarci i nostri parlamentari per piantare la bandierina del taglio. u
Un risparmio del tutto risibile. È tutta una pagliacciata.