Cultura

Liliana Segre scrive a Libri nel Borgo Antico: «Il primo nemico dell’umanità è l’indifferenza»

La Redazione
Liliana Segre scrive a Libri nel Borgo Antico
Le sue parole sono state lette da una volontaria nel corso dell'ultima serata in largo Castello
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«Ringrazio l’Associazione organizzatrice della Rassegna letteraria Libri nel Borgo Antico di Bisceglie. La mia condizione di Cittadina Onoraria di Bisceglie rende tanto più obbligata una mia parola, anche se i noti impedimenti di un periodo terribile per la nostra comunità nazionale e per il mondo tutto rendono impossibile una mia presenza nella vostra/nostra Città».

E’ il messaggio a firma della senatrice a vita Liliana Segre agli organizzatori di Libri nel Borgo Antico, letto nel corso dell’ultima serata in largo Castello da una volontaria.

«E invece – continua la senatrice – proprio un dramma come la pandemia deve essere occasione per affinare la nostra sensibilità per i temi della solidarietà e dell’eguaglianza. La pervasività del virus ha infatti quasi imposto, oltre a comportamenti personali attenti e responsabili, una rinnovata attenzione all’altro, al diverso, al più debole. In questi mesi abbiamo capito come mai in passato che il pericolo riguarda tutti, che siamo tutti fragili ed esposti, a dispetto del reddito, del tenore di vita, del livello di istruzione, della nazionalità. La salute e la salvezza di ognuno e di tutti dipende dall’altro, da un rapporto reciproco fatto di rispetto e di cura.

In questo senso quanto successo è stato occasione per tornare su un mio antico convincimento: che il primo nemico dell’umanità è l’indifferenza, il non occuparsi degli altri, ma solo del proprio interesse e del proprio tornaconto. E invece proprio la pandemia ha dimostrato che solo insieme e solidali si può vivere umanamente e solo insieme e solidali si può uscire dai periodi di difficoltà e addirittura di pericolo.

Attenzione dunque soprattutto all’indifferenza.

Nessuno più di me è sensibile al tema. Quando fu inaugurato il Memoriale della Shoah di Milano chiesi che fosse scolpita a caratteri cubitali proprio la parola “Indifferenza” sul muro del binario 21, quello da cui partivano i vagoni piombati verso i campi di sterminio nazisti. Perché indifferenza fu quella che sentimmo nel 1943 quando partimmo ammassati in un carro bestiame; indifferenza è quando nessuno ti parla, nessuno ti vede, nessuno ti pensa, nessuno ti aiuta, tutti voltano la testa dall’altra parte.

Per questo è importante coltivare la memoria e sviluppare l’attenzione per la solidarietà e la civiltà del dialogo.

Auguro il miglior successo alle vostre giornate di cultura, dibattito e sensibilizzazione».

lunedì 31 Agosto 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 10:39)

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