Cultura

Nicola Ambrosino propone il suo spettacolo “Ne mettèmme la maschèrene…”

Francesco Sinigaglia
Nicola Ambrosino
Le vecchie e nuove satire che hanno accompagnato i tanti lettori, pubblicate durante il periodo di quarantena, saranno recitate e declamate dal vivo
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Il poeta e attore biscegliese Nicola Ambrosino, con la riapertura di tutte le attività (anche culturali), ha annunciato il termine dei propri video giornalieri di satira dialettale e la proposta del suo nuovo spettacolo dal titolo Ne mettèmme la maschèrene…ma nan stèmme a carnevòle! (Indossammo la mascherina… Ma non era carnevale).

Le vecchie e nuove satire che hanno accompagnato i tanti lettori di Ambrosino, pubblicate durante il periodo di quarantena, saranno recitate e declamate dal vivo in ogni spazio culturale che vorrà accogliere l’iniziativa, senza disdegnare l’attenzione a pub, librerie e ristoranti. Le poesie che comporranno la scaletta dell’evento saranno, in più, saranno aggiornate alla più recente attualità. Nicola Ambrosino, organizzando il proprio calendario di attività culturali estive, fa sapere che il suo spettacolo vedrà protagonisti molti talenti della scena locale che si occupano di declamazione poetica dialettale, oltre ad alcune splendide voci femminili in musica.

In una nota social, Nicola Ambrosino aggiunge: «Questo vuole essere un nostro personale contributo alla ripresa delle loro attività commerciali cittadine e iniziative private di animazione alla nostra estate biscegliese. Tra satira, musica e divertimento… Ci vedremo, finalmente, dal vivo per sorridere insieme.»

Nell’attesa, dunque, di ascoltarlo con tutte le sue soprese, l’attore e poeta biscegliese, pubblica la Filastrocca degli ausiliari che viene riportata a seguire.

Filastrocca degli ausiliari

Se la “ha”, con la mutina…,
non la impari da bambina,
o la “è”, tanto accentata,
non l’hai men che mai imparata…
le scritture, poche o tante,
ti diran: “Quest’è ignorante!”;
pur se un diploma hai preso…
rimarrai sempre incompreso!

Se sui “social” scriverai,
presto o tardi, più che mai,
“o” senz’acca, per “avere”,
“ai”, per dire: “possedere”;
sta ben certo, è lampante…
il tuo essere…’ignorante…
e a color che leggeranno…
le lacune appariranno.

Quindi, presto, amico mio,
chiedi lumi al tuo buon Dio;
che il miracolo ti faccia…
per lasciar la buona traccia,
d’incontrar in giust’orario…
un gran, buon vocabolario…
e a lui tanto, con dovizia,
domandarne:…l’amicizia!

mercoledì 17 Giugno 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 13:14)

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