Cultura

Mons. D’Ascenzo: “Vincenzo, sii uomo di preghiera, capace di vera amicizia con Gesù”

La Redazione
Mons. Leonardo D'Ascenzo
Sabato, in Cattedrale a Trani, si è celebrata l'ordinazione sacerdotale di don Vincenzo De Gregorio
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Sabato sera in Cattedrale si è svolta l’ordinazione sacerdotale di don Vincenzo De Gregorio. Di seguito il testo integrale dell’omelia della prima ordinazione sacerdotale di S.E. Mons. Leonardo D’Ascenzo, nArcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie (testo evangelico di riferimento della V Domenica del tempo ordinario, Lcn 5,1-11 – La pesca miracolosa).

“Mentre la folla fa ressa attorno a Gesù per ascoltare la Parola di nDio, alcuni pescatori stanno pulendo le reti e non sembrano interessati an quanto stia accadendo o, forse, non hanno tempo, hanno altro da fare. nGesù si dirige verso di loro e sale su una barca. La barca è simbolo ndella vita di queste persone. Dunque Gesù entra nella loro vita ed essi,n la vita, la mettono a disposizione per la missione del Signore.

Chiesa in uscita, chiesa missionaria significa prima di tutto permetteren a Gesù di entrare nella nostra vita, mettendola a sua disposizione, nprima ancora di progettare o fare delle cose.

Poi, Gesù chiede a nPietro, sulla fiducia, di gettare la rete a largo dove le acque sono nprofonde, e questo di giorno! Umanamente è una perdita di tempo, un nrischio, un esporsi al ridicolo agli occhi degli altri.

Pietro si nfida. “Sulla tua parola”, se me lo chiedi tu… Se me lo chiedi tu, metto an tua disposizione la mia vita per quello che mi domandi, anche per ciò nche secondo una logica umana potrebbe non avere senso. Il motivo che stan a fondamento della nostra vita di preti è uno e potremmo esprimerlo nproprio in questi termini: perché me lo chiedi tu, Signore Gesù!

Lan vita del sacerdote, oggi, agli occhi di tante persone potrebbe nrisultare senza senso: esercitare per tutta la vita il ministero nsacerdotale nel grado di presbitero; adempiere il ministero della parolan nella predicazione; celebrare i misteri di Cristo secondo la tradizionen della Chiesa soprattutto nell’eucaristia e nella riconciliazione; nimplorare la divina misericordia per il popolo a noi affidato ndedicandoci assiduamente alla preghiera; uniti a Cristo consacrandoci a nDio per la salvezza degli uomini. Alcuni sostengono che tanto noi npreti, poi, sappiamo sistemarci le nostre cose, scorciatoie e sconti nvari rispetto a quello che dovremmo vivere, magari una doppia vita nneanche troppo nascosta. Purtroppo, le persone che pensano in questo nmodo, dobbiamo riconoscerlo, a volte hanno ragione!

Ma è anche vero nche ci sono tanti preti la cui vita e ogni giornata sono vissute come nrisposta a ciò che il Signore domanda loro. Persone che si fidano di nGesù, persone delle quali ci si può fidare.

Caro Vincenzo, lascian che il Signore possa entrare nella tua vita sempre di più, mettila a ndisposizione della sua missione e fidati di lui.

La pesca nstraordinaria è immagine di un’altra pesca alla quale sei chiamato, nquella che tira fuori gli uomini che stanno per essere inghiottiti dallen potenze del male, con la rete della Parola di Dio.

Sii uomo di npreghiera, capace di vera amicizia con Gesù, per assimilarti sempre di npiù a lui, al suo modo di pensare, di agire, di amare.

Possano, le npersone che incontrerai, riconoscerti come un buon pastore, mai ladro o nbrigante, possano sentirsi chiamate per nome, cioè rispettate, amate, ndestinatarie del dono della tua vita. Ti riconoscano come pastore bello,n portatore di una bellezza che non è qualità estetica, cura esagerata ndella propria persona, piuttosto esposizione e dono della vita per la nvita delle pecore.

Vivi la relazione con il popolo di Dio secondo lan logica del dono, della gratuità. Questa logica ci rende buoni, belli. nDiversamente, inesorabilmente, saremo destinati a diventare falsi, nbrutti, a volte mostruosi pastori, centrati sul ruolo, chiusi in noi nstessi, alla ricerca del nostro tornaconto, magari cercando rifugio in nforme liturgiche svuotate di senso, rese tali da vano ritualismo oppure,n come si dice, accontentandoci di “pizzi e merletti”. Ricordati che nall’origine Gesù sceglie pescatori che hanno a che fare con le reti da npesca, non propriamente con “pizzi e merletti”.

Il pastore buono,n bello, custodisce le pecore, il mercenario le usa per il proprio nvantaggio, economico, affettivo, psicologico, di sostegno alle proprie ncarenze o vuoti.

Nella nostra Chiesa, in questa nostra famiglia ndi Trani-Barletta-Bisceglie, abbiamo bisogno di preti pastori, immagine ndel buon pastore. Solo preti che siano così!
Noi già ordinati, come nPietro, siamo chiamati a conversione, a chiedere perdono, a gettarci nalle ginocchia di Gesù pieni di stupore per quello che il Signore ha ncompiuto in noi e attraverso di noi, a volte nonostante noi. Tu vivi da nsubito e rispondi ogni giorno alla chiamata ad essere pastore buono e nbello, in comunione, costruttore di comunione, in questa Chiesa, in nquesto presbiterio e con questo presbiterio.

Al Signore che ti dirà ad ogni risveglio: “Chi manderò e chi andrà per noi?”, rispondi con gioia e generosità: “Eccomi, manda me!”.

Da domenica don Vincenzo De Gregorio è tornato in servizio presso la Parrocchia di San Silvestro a Bisceglie.

lunedì 11 Febbraio 2019

(modifica il 29 Luglio 2022, 7:08)

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