Cronaca

Puglia arancione, Fratelli d’Italia: «E ora Emiliano come la mette con la Bat?»

La Redazione
Covid Hospital Bisceglie
Gli interrogativi del Consigliere regionale Francesco Ventola e dei suoi colleghi di partito
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Francesco Ventola e gli altri consiglieri regionali di Fratelli d’Italia (Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Ignazio Zullo) puntano l’indice contro il governo regionale, alla luce del provvedimento del Ministro della Salute Speranza che ha confermato la zona arancione per tutta la regione Puglia.

“Il governo nazionale – scrive Ventola – ha così respinto la richiesta del presidente Michele Emiliano di trasformare in zone rosse le province di Foggia e Bat. Una richiesta dettata dalla constatazione di una situazione drammatica sul piano sanitario, ma il ministro Roberto Speranza in particolare ha avuto una lettura differente di dati e parametri che pure dovrebbero essere univoci.

Cosa succederà adesso, alla luce di un’emergenza sempre più allarmante, con la scadenza del 3 dicembre prossimo che appare lontanissima? È la domanda che si pongono i sindaci, i cittadini, gli operatori sanitari stremati delle comunità interessate. Alla quale il presidente Emiliano è chiamato a rispondere adesso, visto che è stato lui stesso a rimarcare le criticità che ormai vanno ben oltre gli ospedali al collasso, le RSA diventate un incubo per i pazienti, le loro famiglie e il personale, i tracciamenti saltati, il numero di tamponi insufficiente, i reparti di terapia intensiva saturi, l’assistenza domiciliare una chimera, i morti e i contagi in crescita purtroppo costante. Quali interventi immediati intende mettere in atto per la Bat e la provincia di Foggia l’esecutivo regionale, chiamato a una piena assunzione di responsabilità senza più l’ombrello del governo nazionale cui ripararsi?”.

sabato 21 Novembre 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 8:10)

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Mariangela Lettini
Mariangela Lettini
3 anni fa

Ma dove sarebbe l autonomia regionale e la possibilità di emanare provvedimenti più restrittivi se poi il ministro pone il vero e se ne infischia di medici e malati?