Cronaca

Restrizioni covid, l’ira dei ristoratori. In piazza per gridare la loro disperazione

La Redazione
Nicola Pertuso
Una manifestazione organizzata da Fipe-Confcommercio per mercoledì 28 ottobre in 24 città
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Se non accompagnate da aiuti concreti e immediati, le ulteriori restrizioni contenute nell’ultimo DPCM rischiano di essere il colpo di grazia per il settore dei pubblici esercizi, già tra i più colpiti dalla spaventosa crisi generata dalla pandemia. Infatti, secondo le stime, a fine anno il comparto rischia di perdere 50.000 aziende con ben 300.000 posti di lavoro in bilico.

Per questo, mercoledì 28 ottobre, alle 11.30, anche a Bari in Largo Giannella come in 24 piazze di tutta Italia, gli imprenditori dei pubblici esercizi si danno appuntamento per far sentire la propria voce, in maniera pacifica e nel pieno rispetto delle regole, per ribadire l’enorme valore economico, sociale ed antropologico delle proprie attività e chiarire una volta per tutte che non esiste connessione alcuna tra la frequentazione dei Pubblici Esercizi e la diffusione dei contagi, come dimostrato da fonti scientifiche che attribuiscono piuttosto ad altri fattori, tra cui mobilità, Sistema scolastico e mondo del lavoro, le cause di contagio.

“Scendiamo in piazza per evitare che passi il messaggio che i pubblici esercizi abbiano un ruolo nella diffusione del contagio. – dichiara Lino Enrico Stoppani, Presidente della Fipe-Confcommercio – Non esiste alcuna connessione tra quest’ultimo e l’apertura dei locali, anche perché gli operatori del settore rispettano seriamente i protocolli sanitari imposti e validati dal Cts e dall’Inail. Protocolli che hanno richiesto investimenti economici significativi e garantito sicurezza ai consumatori”.

“Il settore rischia il suo futuro. — aggiungono Dino Saulle Presidente FIPE provinciale per i ristoratori e Nicola Pertuso Consigliere nazionale e regionale di FIPEConfcommercio. E’ una situazione davvero difficile. Con questa iniziativa come sottolineato dai vertici nazionali vogliamo ricordare i valori economici e sociali della categoria, che occupa oltre un milione e duecentomila addetti e chiedere alla politica di intervenire in maniera decisa e concreta per salvaguardare un tessuto di 340mila imprese che prima del Covid19, nel nostro paese generava un fatturato di oltre 90 miliardi di euro ogni anno. La nostra categoria rappresenta un comparto importantissimo. Per quanto riguarda i pubblici esercizi che stanno subendo le maggiori restrizioni, solo il 3/5% dei contagi avvengono nei PE, secondo una ricerca fatta dalla FIPE e da uno studio inglese.

Il Governo, – conclude Stoppani – anche in incontri odierni, ha confermato l’impegno di dare seguito immediato a molte delle misure richieste in più occasioni dalla nostra Federazione. Contributi a fondo perduto, interventi sulle locazioni, cancellazione – differimenti di scadenze fiscali, ammortizzatori sociali. Aspettiamo di vedere il provvedimento in approvazione oggi in Consiglio dei Ministri, è fondamentale per consentire la sopravvivenza di un comparto decisivo per la filiera agroalimentare e per il turismo di questo paese”.

mercoledì 28 Ottobre 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 8:48)

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