Cronaca

​Il turismo “sommerso” a Bisceglie e nella Bat

Antonio Rana
Veduta aerea di Bisceglie
I dati che dimostrano che per ogni presenza ufficiale di turisti in città ve ne sono altre 5 non rilevate
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Nei mesi trascorsi abbiamo presentato ed analizzato il trend del turismo a Bisceglie in base a dati desunti da fonti ufficiali così come dichiarati dalle strutture ricettive cittadine. In un secondo momento ci siamo chiesti anche se la nostra città è una località turistica, rammentando l’esistenza di una zona grigia fra il turismo “reale” ed “apparente”. Ora che i dati sono disponibili, grazie al contributo della NMTC di Firenze per conto di Puglia Promozione, è possibile misurare quanto vale il turismo sommerso nella nostra città e nell’intera sesta provincia.

Il modello applicato dalla NMTC tiene conto non solo del movimento turistico risultante dai dati dell’Istat, ma anche del movimento che non appare, ovvero del movimento che non vi è alcun obbligo di rilevare e di quello deliberatamente non rilevato. Il primo è costituito dalle presenze che la legge non impone di dichiarare come quelle in case e appartamenti non gestiti in forma imprenditoriale o come quelle di chi è ospite di parenti e amici. La seconda tipologia è il cosiddetto movimento sommerso, cioè quella parte del movimento che vi sarebbe obbligo di rilevare ma che non è dichiarato per evadere le imposte di soggiorno e sul reddito. In questo caso l’evasione è, infatti duplice perché non viene applicata e riscossa l’imposta di soggiorno e si pagano minori tasse a fronte del minor reddito dichiarato.

Per quanto riguarda la Puglia, nell’arco degli ultimi quattro anni il moltiplicatore delle presenze ufficiali tende a calare da 5,16 nel 2016 a 4,81 nel 2019. In pratica, ciò significa che ad ogni presenza (pernottamento) rilevata ne corrispondono 3,81 che non appaiono. Sicché, in base ai dati Istat si rileva una crescita fra il 2018 e il 2019 dell’1,4%, mentre considerando anche il turismo che non appare la tendenza fra il 2018 e il 2019 è stata dell’1,2%.

Nell’ambito delle singole province, la Bat ha il moltiplicatore più elevato rispetto a tutte le altre province pugliesi (8,77). La sesta provincia è la più piccola e quella meno turistica secondo le statistiche ufficiali e non, e possiede una forte densità di movimenti e di potenzialità, nonché una offerta di buona qualità. Seguono, nell’ordine, Taranto (7,19), Lecce (5,49), Brindisi (4,40), Bari (4,17) e Foggia (3,52).

Nell’ambito della Bat i comuni che hanno il moltiplicatore più elevato sono, nell’ordine, Trinitapoli, San Ferdinando di Puglia, Margherita di Savoia, Andria, Canosa di Puglia, Spinazzola, Trani, Bisceglie, Barletta e Minervino Murge. Nel caso di Bisceglie il moltiplicatore ammonta a 5,59, il che significa che ad ogni presenza (pernottamento) rilevata ne corrispondono 4,59 che non appaiono. In sintesi, si può così affermare che a Bisceglie per ottenere un dato delle presenze turistiche “effettive” bisogna quasi quintuplicare le presenze ufficiali. L’andamento mensile evidenzia che nel 2019 il periodo di maggiore concentrazione delle presenze ufficiali e non è il mese di agosto, mentre in tutti gli altri mesi i flussi di presenze sono poco significativi. Per quanto riguarda la provenienza della clientela internazionale, francesi e tedeschi presentano due picchi stagionali a giugno e settembre perché evitano il periodo più frequentato ed i suoi alti prezzi. Bulgari e russi hanno il loro punto di massimo ad agosto, mentre i belgi sono maggiormente presenti nel mese di aprile, Da notare il caso dei bulgari che dalla 38esima posizione con pochissime presenze nel 2018, saltano alla terza posizione nel 2019.


sabato 12 Settembre 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 10:16)

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