Cronaca

​Una biscegliese a Bergamo: Sentiamo l’alito della morte, mentre viene a prendere chi abita vicino

La Redazione
Bergamo
La drammatica testimonianza di una insegnante di Bisceglie che vive nella zona rossa
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Una drammatica testimonianza per i lettori di BisceglieLive.it arriva dalla provincia Bergamo, la zona d’Italia più pesantemente colpita dal coronavirus. Decine di morti ogni giorno, migliaia di famiglie distrutte dal covid-19. A raccontare dall’interno della zona rossa è l’insegnante biscegliese Diletta Di Leo, preoccupata per i suoi genitori e parenti che continuano a vivere a Bisceglie.

«Abito a Bergamo dal 2005. Avevo 25 anni ed ero poco più che una ragazzina, di rientro da varie esperienze lavorative e di studio in giro per l’Europa. Ho scelto questa città per formarmi per il mestiere che ho sempre amato di fare, sin da piccola: sono un’insegnante. Ho scelto una città che esplode di vita, di cultura, di gente da tutto il mondo e che corre a mille km/h. L’ho scelta perché mi sono innamorata della sua vitalità, del suo essere così affascinante e così europea. Me ne sono innamorata per le miriadi di opportunità che ti capitano ogni giorno. Adesso questa meravigliosa città si è improvvisamente fermata. Non parla più. Tace. Ed è così surreale. E voglio testimoniare in prima persona quanto ci sta accadendo, che sia da monito a tutti i biscegliesi. Come Wuhan avrebbe dovuto essere di monito alla Lombardia. Voi che siete in tempo, vi prego, salvaguardate voi e i vostri cari e STATE A CASA!

Dalla zona rossa: Se sarò fortunata, tra un anno condividerò questo post.

No, non è facile stare nella zona rossa, in provincia di Bergamo. Psicologicamente è devastante sentire l’alito della morte sul collo, mentre viene a prendere chi ti abita vicino. Non eravamo preparati. E sì, abbiamo paura. Sì, abbiamo terrore, alimentato dalle sirene delle ambulanze. E non ci possiamo fare niente, perché a Bergamo e provincia stanno intubando in terapia intensiva anche gente di 20 e 30 anni, sana. Sanissima! Penso a quanto di bello c’è nella mia vita. Penso ai miei genitori e ai miei suoceri, a mio marito, a mio fratello e ai miei cognati. Penso ai miei meravigliosi 4 nipotini. Penso al mio cagnolino Thor, che in questi giorni è la mia valvola di sfogo… penso a tutta la mia famiglia, i miei adorati zii e cugini… e la nonna che sono a Bisceglie. A tutti i miei amici, ai colleghi e a tutti i miei studenti. Tutto ciò che possiamo fare è stare a casa. E un mio vicino che è stato a casa, giovane, se n’è andato 3 giorni fa.

Qui è una ecatombe. E io non mi capacito. Alterno coraggio e forza, misti a sconforto e paura.

La mente crolla. Vivi ora, qui. E ogni mattina ringrazi di poter respirare. Questo, sinceramente, non me lo aspettavo. E ringrazio di poterlo ancora scrivere e testimoniare…».

sabato 21 Marzo 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 16:36)

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Sergio Di Nardo
Sergio Di Nardo
4 anni fa

❤️❤️❤️Forza e coraggio ❤️❤️❤️❤️

Runfolo Vincenzo
Runfolo Vincenzo
4 anni fa

Vi sono vicino col cuore cari amici bergamaschi. Un popolo stupendo…allegro,gioviale, laborioso e comunitario. Vi abbraccio uno ad uno e mi stringo al vostro immenso dolore! Vi voglio bene! Silvia e Vincenzo

Giusi Di Gioia
Giusi Di Gioia
4 anni fa

Che dire, oltre a tutto quello che hai ampiamente illustrato, mi si stringe il cuore a sentire quanto sei preoccupata. Posso solo sperare che tutta questa storia finisca al più presto per vederti sorridere di nuovo e, intanto, ci manchi tanto. Forza e coraggio figlia mia.

Angela
Angela
4 anni fa

Forza Diletta! Un bacio dalla tua amica di elementari. Tieni Duro, un abbraccio virtuale

Di Pinto Caterina
Di Pinto Caterina
4 anni fa

Tieni duro sei del sud sei tosta come noi …ce la farai ..un bacione da bisceglie

fusti gator
fusti gator
4 anni fa

per quanti corrono al paesello, per poter eventualmente ricorrere alle cure di mammà o della sorella in caso di contagio, sia risaputo che una volta infettati e condotti fuori di casa, se non si guarisce subito, non c'è verso di vedere nessun caro, ricevere una carezza o una parola di conforto prima di essere cremati, altra motivazione agli esodi, è la impossibilità di mantenersi lontani da casa, senza delle entrate, piuttosto che tornare a casa e infettare tutti, conviene farsi aiutare economicamente fin dove è possibile e affidarsi poi alle strutture sociali, fintanto che ce nè

Clementina Jimenez
Clementina Jimenez
4 anni fa

Dio ti benedica e continuerà a darti forza e coraggio. Un abbraccio dalla tua bella città bisceglie.

Nicla papagni
Nicla papagni
4 anni fa

Testimonianza dura e commovente , una realta' cruda , difficile da accettare ma bisogna affrontarla . Un forte abbraccio , seppur vituale …deve passare questo periodo orrendo !

Stefania
Stefania
4 anni fa

Un abbraccio Diletta e famiglia, sono con te, e tanta forza e coraggio ad un'amica di origini Biscegliese che si è trasferita a Treviglio e sta vivendo in pieno questo dramma. Forza famiglia Simone! ???? ????

Elisabetta Rana
Elisabetta Rana
4 anni fa

Non ci conosciamo ma ti abbraccio come fossi mia sorella,,???? c'è la faremo….. coraggio

Anna Alpino
Anna Alpino
4 anni fa

Un abbraccio. Hai descritto così bene che non ci sono parole. Una pugliese da Lugano . Quando le circostanze ti obbligano a fermarti è perché c’è un tempo di riflessione: chi sono, da dove vengo, perché dono nata e dove vado un abbraccio forte

Mauro Lopopolo
Mauro Lopopolo
4 anni fa

Grande testimonianza di una tragedia immane!!????
Ti siamo vicini
Un grande abbraccio
Mauro Lopopolo

Pietro Veneziani
Pietro Veneziani
4 anni fa

Una città come Bergamo al collasso non era neanche nella più fervida immaginazione. Ma ce la faremo a rialzarci in piedi e più forti di prima. E voi a Bisceglie restate a casa, mi raccomando. La segregazione è l'unica e sola arma per il contenimento di questo virus maledetto. Da Bergamo, un saluto alla mia Bisceglie.