Cronaca

Provinciale Corato-Bisceglie. «Da bambina testimone di un incidente mortale, non lo dimenticherò»

La Redazione
Tragedia sulla Bisceglie-Corato-Ruvo
La testimonianza di una lettrice residente a Bisceglie che racconta la pericolosità di questa strada. «Si prendano provvedimenti» afferma
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Il terribile incidente che l’altro giorno è costato la vita a un giovane di 30 anni, ha riacceso il dibattito sulla pericolosità della provinciale Corato-Bisceglie, sulla quale tanti automobilisti sono morti o rimasti feriti.

Di seguito, la testimonianza di una lettrice residente a Bisceglie che racconta anche di episodi vissuti in prima persona.

«5/2/2020 “Bisceglie: scontro su strada per Corato. Muore un trentenne carbonizzato”. 8/07/2018: “Grave incidente sulla Bisceglie-Corato. Quattro feriti”. 4/12/2008 “Incidente sulla Corato-Bisceglie: quattro vittime”. 16/3/2014 “Incidente sulla Bisceglie-Corato. Muore sul colpo un ragazzo ruvese”. 11/3/2018 “Bisceglie-Corato: furgone contro un muretto, muoiono due fratelli. Arrestato il ragazzo al volante dell’altra auto: era ubriaco”.

Questi sono solo alcuni articoli che da anni, puntualmente, compaiono sulle nostre testate in riferimento ad una tratta di strada, la Bisceglie-Corato, che ormai può essere definita ed inserita in quelle tratte stradali “mortali”. Chi non ricorda l’incidente che coinvolse i lavoranti dell’atelier “Graffiti? Chi non ricorda gli incidenti che in passato, quando la strada era ancora molto stretta all’altezza di Via S. Andrea, coinvolgeva quasi quotidianamente, soprattutto nel fine settimana, i ragazzi che si recavano in auto presso la celebre discoteca sita a Corato?

Io ricordo uno di questi incidenti: ero con la mia famiglia nella casa di campagna della mia nonna materna, in via san Andrea, era sera e stavamo chiacchierando sulla veranda. Ad un colpo abbiamo sentito un rumore fortissimo, uno schianto e dopo delle urla e la disperazione. Io ero piccola, ma ricordo che mio fratello ed altri più grandi si sono subito avvicinati ed hanno chiamato l’ambulanza. Dopo i ricordi diventano confusi: urla, qualcuno per terra, alcuni che cercavano di calmare i ragazzi in stato di agitazione. Ricordo però che erano ragazzi, si erano solo ragazzi che magari andavano fuori città per divertirsi o per accompagnare qualcuno.

Ho percorso quella strada, anche più volte al giorno, per quasi sette anni, e posso solo dire che è una strada della morte. Nonostante il limite di velocità, nessuno lo rispetta; manca un’ illuminazione adeguata e mancano dei controlli, fissi o mobili, che facciano da deterrente a coloro che intendono andare velocemente o sorpassare.

Più volte mi sono trovata nell’assurda situazione in cui venivo sorpassata indiscriminatamente a destra o a sinistra. Spesso, soprattutto al week end, mi è capitato di vedere ragazzini al volante e posso assolutamente asserire che il più delle volte avessero appena iniziato o finito qualche “festeggiamento”.

Quante altre persone devononancora morire affinché si prendano provvedimenti per far si che le personencapiscano che bisogna usare buon senso e rispettare il codice della strada.nspostarsi deve essere una necessità o un piacere, non dovrebbe destare terrorenper coloro che si mettono sulla strada. Spero che presto le amministrazioni dincompetenza prendano provvedimenti in merito».

giovedì 6 Febbraio 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 18:03)

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Monopoli Antonio
Monopoli Antonio
4 anni fa

Il tratto prima e dopo il ponte dell’autostrada rappresenta una roulette ogni qualvolta lo si impegna!!!

Salvatore Pagano
Salvatore Pagano
4 anni fa

Mi chiamo Salvatore Pagano e sono il papà di quel giovane (Francesco ) ragazzo di appena 22 anni, vittima di quella maledetta strada del 16 /03/2014, purtroppo non posso che essere d'accordo sulla pericolosità di quella strada, e che bisogna prendere provvedimenti immediatamente prima che succeda un ennesimo incidente mortale.Sono diventati anche troppi dopo questo ennesimo incidente dove a perdere la vita e stato un ragazzo di 30 anni penso che sia arrivata l'ora di dire a chi di competenza ,di darsi una mossa nel trovare la soluzione a questa scia di sangue che scorre su quella maledetta provinciale.Spero che il mio sfogo e la mia testimonianza arrivi a chi mettendosi una mano sulla coscienza può fare qualcosa affinché non ci siano più giovani vittime .

Agata Sasso
Agata Sasso
4 anni fa

Illuminazione, rallentatori ,controlli, niente!!! Anzi meno di niente!!! Eppure nel periodo elettorale tanti hanno proposto progetti…
Poi come al solito … Nessuno ha fatto niente..!!!
Sono 20 anni che abito su questa strada “maledetta “…tanto importante !!@quanto inesistente x la giunta comunale…
È ora di fare qualcosa… troppi morti, troppi dolori…troppo menefreghismo.