Cronaca

Mafia nella Bat: lo scenario più complesso della Regione. Sempre più specialisti del riciclaggio

Donato De Ceglie
La mappa pubblicata nel rapporto Dia 2019
Tra Trani e Bisceglie è forte l'influenza dei Capriati
scrivi un commento 1597

L’ultima relazione DIA fotografa un quadro poco sereno per la Bat, anzi, appare uno dei quadri più complessi di tutta la regione. Un territorio privo di influenze predominanti, con i sodalizi autoctoni che conservano una propria autonomia operativa (soprattutto i Griner-Capogna e i Pesce-Pistillo di Andria ed i Cannito-Lattanzio di Barletta). Un’autonomia che però fa da cerniera tra due poli di diversa estrazione geografica e criminale: la società foggiana, la malavita cerignolana e la criminalità organizzata barese.

Nel corso del primo semestre del 2019 esaminato, nella Bat si sono verificati numerosi fatti di sangue, indicativi di unnsingolare fermento negli assetti criminali. In tal senso, particolarmente significativo risulta l’omicidio del reggentendel gruppo Griner-Capogna, avvenuto nella città di Andria la sera del 24 giugno 2019, nei pressi della villancomunale gremita di passanti. La vittima, scarcerata il precedente 28 aprile 2019 e considerata reggente dell’omonimo clan (vista la detenzione del fratello capoclan), stava attuando una riorganizzazione della gestione del locale mercato degli stupefacenti, ampliando la propria influenza su zone già controllate da altri gruppi criminali.

Tra i fatti di sangue citati nel rapporto ricordiamo l’omicidio del boss del clan Lattanzio-Lombardi-Marchisella a gennaio 2019, gruppo dedito allo spaccio di cocainaned alle estorsioni. Del delitto si è assunto la responsabilità un elemento organico al clan Cannito, in passato federato con il gruppo Lattanzio. Il 20 gennaio 2019, a Trinitapoli un elemento di vertice del clan Miccoli-De Rosa è stato assassinato,nmentre un altro è stato ferito. Il 7 aprile 2019, a Trani, è avvenuto il tentato omicidio di un soggetto da sempre ben inserito negli ambientindella criminalità locale. Il 14 aprile 2019, a Trinitapoli, si è consumato l’omicidio di un elemento di vertice del clan Carbone-Gallone.

A farla da padrona sul mercato malavitoso della Bat ci sarebbe la criminalità andriese, che sembrerebbe aver assunto un ruolo determinante nell’intera provincia, grazie al rapporto privilegiato con la malavita cerignolana, particolarmente influente nell’area, specie nel compimento di reati predatori (furti di autovetture, rapine ai tir ed assalti ai portavalori) e nelle più complesse attivitàndi riciclaggio. In questo contesto ha grande rilevanza l’affiliazione di un pregiudicato, esponente di rilievondella criminalità andriese e luogotenente del clan Griner da parte del clan Nardino di San Severo, sodalizio che opera in collaborazione con la malavita cerignolana, con i Sinesi-Francavilla della Società foggiana,ncon esponenti della camorra e con la criminalità albanese.

A Margherita di Savoia l’assenza di organizzazioni strutturate locali favorisce le strategie di espansione dei clannlimitrofi (in particolare degli andriesi) che individuano in quella città, in quanto meta turistica, un obiettivo altamente remunerativo per le floride piazze di spaccio e per la presenza di esercizi commerciali e strutture balneari da sottoporre ad estorsione o da utilizzare per le attività di riciclaggio.nLungo la litoranea tra Trani e Bisceglie permane la forte influenza dei clan baresi ed in particolare dei Capriati.nA Trani, alla luce delle vicissitudini investigative e giudiziarie che hanno colpito i gruppi Corda e Colangelo, si sono creati dei vuoti operativi, potenziali fonti di fibrillazione criminale. In particolare nel rapporto viene segnalata la scarcerazione nel novembre del 2018 di un pluripregiudicato legato al clan Corda che potenzialmente potrebbe catalizzare attorno a sé reduci del sodalizio.

Da segnalare anche la presenza di un paragrafo dedicato alle attività di riciclaggio in cui viene citata l’operazione Chiavi della città: “A dimostrazione dell’elevata specializzazione acquisita dalle cosche locali nelle attività di riciclaggio, nell’ambitondell’operazione “Chiavi della Città”, è stata ricostruita l’attività di un sodalizio, i cui componenti sono stati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, riciclaggio, autoriciclaggio, bancarotta, falso,nappropriazione indebita, peculato e abuso d’ufficio. Tra i cinque arrestati, un ruolo di rilievo era rivestito da unnimprenditore barese, già coinvolto in una precedente indagine per bancarotta fraudolenta. L’indagine ha riguardato cospicue somme di denaro destinate al pagamento delle spese di gestione di un’associazione sportivandilettantistica di Trani, in cambio di favori per le società dell’imprenditore nelle procedure per l’affidamentondi appalti indetti dal Comune. Le attività investigative hanno ricostruito una serie di rapporti tra soggetti e società, fino a metterne in luce il collegamento con soggetti coinvolti nella vicenda giudiziaria oggetto dell’indagine “Scommessa” relativa alla gestione del gioco di azzardo e delle sale scommesse da parte dei clannMartiradonna, Capriati e Parisi di Bari, dimostrando pericolosi intrecci tra criminalità organizzata,nimprenditoria ed apparati della pubblica amministrazione”.

E sempre in questa sezione si sarebbe inserita un’altra notizia non di poco conto ma passata quasi inosservata dinanzi all’occhio distratto dell’opinione pubblica: la misura di amministrazione giudiziaria di un’azienda tranese per il rischio di infiltrazione mafiosa.

“In Puglia il livello d’infiltrazione della criminalità nella Pubblica Amministrazione è alto e l’analisi delle dinamiche evolutive dei fenomeni criminali sembrerebbe confermare che nella Regione si sta assistendo ad una crescita criminale ed al consolidamento di un’area grigia, punto di incontro tra mafiosi, imprenditori, liberi professionisti e rappresentanti infedeli della pubblica amministrazione” si legge nel rapporto. Un fenomeno che renderà ancora più complessa l’identificazione di una realtà mafiosa da del cittadino e di conseguenza ci saranno meno probabilità di denuncia agli organi competenti. “La forza intimidatrice delle organizzazioni criminali e la corruzione, favoriscono contesti ambientali inquinati e costituiscono i canali di collegamento tra la criminalità, specie di tipo mafioso, e la Pubblica Amministrazione”. Una realtà complessa, appunto. Quieta rispetto al foggiano e al capoluogo barese in merito ad eventi criminosi ma le dinamiche dell’illegalità si muovono su sentieri al di sotto del visibile: la formazione culturale ad una sana cittadinanza attiva resta una valida cura preventiva.

giovedì 23 Gennaio 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 18:34)

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti