Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Peppo Ruggieri, Consigliere comunale di Bisceglie e Coordinatore del circolo BAT UAAR- l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti.
«Pochi giorni fa la Giunta Municipale ha autorizzato l’installazione di una statua del Papa Giovanni Paolo II in piazza Diaz, la piazza della stazione, su proposta dell’omonima associazione. Pur continuando a condividere il percorso generale dell’Amministrazione di cui faccio parte, sono fortemente critico in merito a questa decisione.
La statua rimpiazzerà l’attuale busto, sempre dedicato allo stesso Papa, già celebrato in città con l’intitolazione di una via, un monumento nella stessa via, un busto in piazza Diaz (all’inizio del corso principale della città) e con il gemellaggio con la città polacca di Kalwaria Zebrzydowska (ma potrei aver dimenticato qualcosa).
Senza entrare nel merito della personalità in oggetto, il cui operato non fu esente da pesanti critiche, questa sovraesposizione di un simbolo religioso in una comunità è decisamente fuori luogo. Non è pensabile che la città venga trattata come l’altarino privato di un’associazione, a maggior ragione se con simboli così evidenti (la statua in “vetroresina bronzata” sarà alta 190 cm più basamento) e in luoghi così rappresentativi e centrali di una società plurale e con differenti fedi e visioni della vita.
Speravo che i tempi di certi atteggiamenti invadenti e di un certo “folklore”, in cui si benedivano finanche le rotonde, potessero essere superati e mi aspettavo che questa amministrazione potesse, non dico comportarsi laicamente, ma quantomeno emanciparsi da questa maniera eccessiva di ostentare la fede.
Leggo inoltre che la statua, con annessa targa ricordo, è stata donata dalla vedova di un carabiniere caduto a Nassirya: se l’intenzione dell’Amministrazione fosse onorare la memoria di queste sfortunate vittime, cosa che trovo assolutamente condivisibile, potrebbe, per esempio, ripensare la decisione presa e bandire una borsa di studio a loro intitolata e rivolta agli orfani dei carabinieri caduti in servizio.
Sul valore estetico – oltre che politico – dell’operazione, ognuno si esprimerà dopo la messa a dimora del manufatto».