Cronaca

​Don Mario Pellegrino festeggia in Brasile i 30 anni di sacerdozio

La Redazione
Don Mario Pellegrino
Le parole del missionario dalla diocesi di Pinheiro
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Quella del 15 ottobre di 30 anni fa venne ordinato sacerdote Mario Pellegrino, da anni missionario “fidei donum” in Brasile nella diocesi di Pinheiro. Tanti i messaggi di auguri che stanno giungendo a don Mario attraverso il suo profilo Facebook.

Ecco una sua riflessione, per la circostanza, che ha postato sul suo profilo social (scritta in portoghese e tradotta in italiano):

«”Dove devo andare Il tuo amore non posso nascondere, voglio annunciare al mondo sentire che Gesù è il nostro Salvatore “, così è nella musica e voglio che sia anche nella mia vita.

Infatti oggi voglio condividere con voi la mia gioia nel festeggiare i miei 30 anni di sacerdozio e invitarvi a lodare e ringraziare Dio, insieme a me, per il dono ricevuto come prete. Festeggiare un altro anno di ordinamento sacerdotale per me è sorridere dalla presenza amorosa di Gesù in ognuno di voi, amare di più il popolo che mi è stato consegnato come gregge di Dio, dare sempre più amore, pregare e ringraziare, avere la possibilità di aiutare più persone; ma è anche saper chiedere perdono per tutti gli errori e peccati che, come uomo debole, ho sperimentato; maturare ogni giorno di più e guardare la missione di lanciare le reti come un dono di Dio che si rinnova ogni giorno.

In questa missione di evangelizzare, Dio mi ha scelto, con tutti i miei limiti e difetti, per essere testimone profetica della sua parola viva ed efficace in mezzo a voi; vivere e praticare la giustizia, l’amore e la pace di lui; accogliere i cuori feriti e tendere la mano, imitando così Cristo, il buon samaritano: “vedere, avvicinarmi, provare compassione, guarire” e restituire la dignità della vita ad ogni essere umano.

Riconosco che la vocazione per il sacerdozio, come dono divino, chiede un vero spogliare di se stesso, essere fermo nella parola, grato a Dio e ai fratelli per tutte le benedizioni e grazie, essere sempre disposti ad accogliere tutti indistintamente, essere forti e coraggiosi, soprattutto quando spesso non si è capito e amato.

Festeggiare il compleanno di ordinamento è festeggiare la vita, perché il sacerdote non è solo l’uomo della liturgia, ma colui che fa della sua vita una liturgia esistenziale, concluse con gesti e azioni che testimoniare la realtà della croce nella donazione, nell’amore e nella Consegna ai fratelli e alla Chiesa: è fare della propria vita un sacramento intenso e fecondo di Cristo pastore.

L’ordinamento sacerdotale è un momento importante e significativo non solo per me, ma anche per la chiesa, perché riafferma l’alleanza di Dio con l’umanità. Non siamo soli, Cristo cammina con noi per l’intercessione delle mani consacrate del prete, che in ogni celebrazione eucaristica lo mette vivo tra noi, essendo segno di misericordia, perdono e amore.

Oggi è un giorno speciale per me, quindi chiedo che le benedizioni del Signore ricadano sulla mia vita, per confermare la mia missione, fede e impegno con la vita e con il bene, affinché sappia amare tutti come Cristo: testimoniare la fede significa essere sicuri che i sogni di Dio non moriranno mai perché è Dio chi è nella direzione della vita di ognuno, ristabilendo i sogni di coloro che continuano lodando e adorando, anche nelle sfide della vita.

Chiedo a Dio, attraverso le vostre preghiere, protezione e luce per farmi guidare e prendermi cura delle mie vie; per tenere la mia mano mentre scrivo la mia storia di servizio e donazione con entusiasmo, gioia e umiltà, insieme a voi. Chiedo a Dio di essere speciale ai suoi occhi e agli occhi di tutti coloro che lo amano. Che Dio ictus il suo amore su di me, oggi e sempre. Amen».

lunedì 15 Ottobre 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 10:44)

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