Cronaca

Vendemmia 2018: aumenta la quantità, +20 per cento rispetto all’anno scorso

Marzia Papagna
Vendemmia
La Puglia con 11,9 milioni di ettolitri, dopo diversi anni, ritorna al primo posto nella classifica delle regioni più produttive in base alle stime di Assoenologi
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La vendemmia 2018 si presenta con un incremento produttivo del 20%, e con risultati che garantiscono una qualità buona. L’andamento climatico anomalo sul territorio però dona un risultato complessivo rilevante: si stimano circa 12milioni di ettolitri di vino e di mosto. Secondo dati diffusi da Assoenologi, l’incremento quantitativo rispetto al 2017 – caratterizzato da siccità e da calo produttivo record superiore al 30% -, permetterà alla Puglia di diventare prima produttrice in Italia.

La Puglia, infatti, in base alle prime stime di Assoenologi, diventa la regione più produttiva. La Puglia con 11,9 milioni di ettolitri, dopo diversi anni, ritorna al primo posto nella classifica delle regioni più produttive, seguita dal Veneto (10,3), dall’Emilia Romagna (7,8) e dalla Sicilia (5,8). Queste quatto regioni insieme nel 2018 produrranno circa 36 milioni di ettolitri, ossia circa il 65% di tutto il vino italiano. Qualità eterogenea in tutt’Italia soprattutto al centro-sud. L’andamento climatico prima descritto ha messo a dura prova l’opera dei viticoltori, che hanno dovuto effettuare molti trattamenti per mantenere la sanità delle uve. Di conseguenza, al nord la qualità risulta più che buona, con diverse punte di ottimo alcune di eccellente.

I primi dati analitici indicano acidità inferiore alla norma, tipiche di condizioni climatiche variabili. Per quanto concerne i vini bianchi ottenuti dalle prime uve vendemmiate, si riscontra un buon quadro aromatico e un’interessante intensità. È chiaro che in un’annata come questa, dove la pressione delle malattie fungine è stata maggiore rispetto alla norma, l’opera dell’enologo, attraverso le proprie competenze ed esperienze, risulta determinante e fondamentale per il livello qualitativo dei futuri vini».

Per quanto riguarda la qualità, secondo Assoenolgi «molto dipenderà dall’andamento climatico del mese di settembre». Gli operatori, peraltro, segnalano spesso una gradazione inferiore rispetto al 2017 (circa 2 gradi Babo in meno). Ciò anche perché diversi viticoltori hanno deciso di fronteggiare il pericolo piogge (e rischio aggressioni muffe) anticipando la raccolta.

La vendemmia è in corso già dalla prima decade di agosto con i bianchi base spumante (qualità buona/ottima), poi via via tutti gli altri. In queste settimane è la volta della raccolta dei grandi rossi pugliesi. Quest’ultima, fattori climatici permettendo, si spera fruttuosa dal punto di vista qualitativo. Incrociamo le dita per il nostro “Nero di Troia”

lunedì 10 Settembre 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 12:00)

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