Cronaca

Rapporto Ecomafia 2018, i dati “bastonano” la Puglia e il suo territorio martoriato dagli ecoreati

La Redazione
Rapporto ecomafia 2018
A rimetterci, ogni volta che si delinque in campo ambientale, non sono solo le casse pubbliche, ma anche, e soprattutto, la salute di noi tutti
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La Puglia si classifica come la terza regione d’Italia in tema di ecomafie. A dirlo è il rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente presentato in questi giorni.

Dall’analisi del rapporto, in Puglia ci sono state 3.119 infrazioni accertate, il 10,4% sul totale nazionale, 982 sequestri effettuati, 3.316 persone denunciate e 65 arrestate.

Nel 2017, in Puglia, grazie alla Legge sugli ecoreati, su 1.201 controlli eseguiti, sono state contestate 41 infrazioni, effettuati 9 sequestri e denunciate 41 persone. Nel ciclo illegale dei rifiuti, la Puglia rimane al secondo posto, con 677 infrazioni accertate, il 9,3% sul totale nazionale, 811 persone denunciate, 33 arrestate e 317 sequestri effettuati. Sempre nello stesso anno la Guardia di Finanza ha sequestrato più di 1.317 tonnellate di rifiuti industriali, 4 discariche abusive e accertato un’evasione dell’ecotassa per un valore pari a euro 16.050.623,27.

Inoltre, dal 2002 al 31 maggio 2018, in Puglia ci sono state 71 inchieste contro attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti che hanno portato a 197ordinanze di custodia cautelare, 534 persone denunciate, e coinvolto 84 aziende con oltre 6 milioni di tonnellate di rifiuti sequestrate.

Per quanto riguarda il versante dell’illegalità nel ciclo del cemento, la Puglia passa dal secondo al terzo posto con 418 infrazioni, ovvero il 10,7% sul totale nazionale, 464 persone denunciate, 20 arrestate e 250 sequestri effettuati.

Per quanto riguarda il racket degli animali (corse clandestine di cavalli, combattimenti clandestini, traffico di animali da compagnia, commercio illegale di specie protette, macellazione clandestina, abigeato, bracconaggio e pesca di frodo), la Puglia sale al secondo posto con 946 infrazioni accertate (il 13,5% sul totale nazionale), 884 persone denunciate e 273 sequestri effettuati. Nella classifica provinciale dell’illegalità nella fauna nel 2017, a livello nazionale, la Bat si piazza al sedicesimo posto.

L’illegalità non ha nemmeno risparmiato il settore agroalimentare.

L’inasprimento delle norme non è servito da deterrente nella commissione dei reati ambientali. Oltre all’aumento dei controlli, è necessaria una vera e propria diffusione di una cultura ambientale, necessaria per far comprendere che a rimetterci, ogni volta che si delinque in campo ambientale, non sono solo le casse pubbliche, ma anche, e soprattutto, la salute di noi tutti.

mercoledì 11 Luglio 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 14:00)

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