Cronaca

​Sviluppo turistico, luci e ombre: i cinque problemi di Bisceglie

Antonio Rana
Bisceglie vista dall'alto
L'analisi della situazione che risente molto degli effetti della pandemia
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L’anno scorso, più o meno in questo periodo, ci si domandava se Bisceglie fosse una località turistica. Torniamo sulla questione alla luce dei dati sui flussi turistici registrati nel 2020, che denotano una naturale sofferenza in seguito all’emergenza sanitaria da Covid-19 e al conseguente lockdown che ha caratterizzato lo scorso anno e anche parte del 2021.

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La crisi del turismo (e più in generale dell’economia globale) ha acuito le criticità di cui soffre la nostra città. Anche se, ad onor del vero, il fenomeno sembra riguardare tutta la nostra regione. In margine ad un webinar organizzato dal Distretto 108AB Lions Clubs International – Puglia il 25 giugno scorso sul “Turismo in Puglia secondo il XXIV Rapporto sul Turismo Italiano”, e di cui abbiamo fatto parte, emerge infatti che la nostra regione nel 2020 si è “salvata” grazie ai turisti italiani e di prossimità. Il fenomeno ha riguardato soprattutto i mesi estivi, in cui è concentrata la gran parte dei flussi turistici e soprattutto di provenienza interna.

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Partiamo da qui per enumerare, ancora una volta, i “mali” di cui soffre il turismo nostrano e che la pandemia ha di fatto acuito. In estrema sintesi, i problemi sono cinque.

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Il primo è la bassa permanenza media, ovvero il numero di notti trascorse da un turista in una struttura ricettiva della zona. A Bisceglie (e più in generale nella Bat) tale dato si attesta intorno alle 2-3 notti, dato decisamente basso rispetto alla media regionale (3-4 notti).

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Il secondo riguarda l’estrema stagionalità dei flussi turistici, concentrati nei mesi estivi. Questo problema discende dal fatto che la nostra città è un comune ad alta vocazione marittima. In proposito, potremmo vedere il bicchiere mezzo pieno piuttosto del contrario, grazie alla Bandiera Blu ottenuta dalle nostre spiagge, Questo riconoscimento potrebbe rappresentare un viatico alla scarsità di flussi turistici in altri periodi dell’anno, ma una tendenziale destagionalizzazione sarebbe auspicabile per accrescere la posizione competitiva di Bisceglie rispetto ad altre località della provincia e limitrofe.

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Il terzo problema riguarda i bassi tassi di occupazione lorda e netta delle strutture ricettive registrate nel corso dell’ultimo decennio. Ciò dipende, in sostanza, da una sovrabbondanza dell’offerta rispetto alla domanda e ad un continuo adeguamento delle strutture alle condizioni del mercato. Questo fenomeno è più ravvisabile fra gli esercizi extralberghieri (bed & breakfast soprattutto) che fra gli alberghi, molto più strutturati e “meno” flessibili.

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Il quarto problema riguarda le politiche di prezzo attuate dalle strutture ricettive della zona, che risultano essere un po' più alte rispetto a quelle dei comuni limitrofi. Sicché, un turista predilige un bed & breakfast di un’altra città rispetto ad uno ubicato a Bisceglie. Non ci pronunciamo sulle politiche attuate dagli alberghi, visto che sono molto più allineate. Tale questione comunque influisce sulle decisioni di pernottamento dei turisti che attraversano la nostra regione, universalmente nota per essere una regione di transito. E per fortuna in questi ultimi cinque anni (dal 2016 al 2020) il posizionamento della Puglia è decisamente migliorato in termini di quota di mercato, a dimostrazione di un appeal crescente di altre località (soprattutto il Salento), rispetto ad altre regioni dello Stivale. Ciò dovrebbe dunque farci rendere conto che il gioco competitivo si è allargato.

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Il quinto problema è di natura più “politica” perché riguarda l’assenza di una politica programmatica del turismo che in teoria dovrebbe durare perlomeno un decennio. Pianificazione e progettazione di uno sviluppo turistico della città potrebbero garantire nel lungo termine uno sviluppo sicuramente economico all’intera comunità. Ciò però prevede una visione di lungo periodo che finora è risultata decisamente mancante. E su tale questione in questi anni abbiamo letto, visto e sentito di tutto senza alcun risultato effettivo. Con risultanze negative sull’immagine turistica di Bisceglie, sempre che ve ne sia una. E questo, probabilmente, è un problema ancora più grande.

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lunedì 12 Luglio 2021

(modifica il 28 Luglio 2022, 1:20)

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Gerom
Gerom
2 anni fa

Non vengono, rilassatevi, troppi unni in giro

Gerom
Gerom
2 anni fa

Sindaco, se lei fosse o voi foste lungimiranti per i figli di questa città, o dei vostri nipoti, avreste dovuto avviare la vendita del patrimonio edilizio del centro storico, con la vendita ad 1 euro tantissimi edifici, non adesso, ma 30 aa fa, adesso è tardi, tardissimo, non valete nulla, avete la mentalità feudale, non avete speranze, nessuno si ricorderà di voi, signori si nasce, ma imprenditori si diventa, voi non appartenete a nulla, siete la dimostrazione del modus operandi del medioevo, sono passati 30 aa, e tanti sindaci, nessuno vi ricorderà, sapete il motivo?? Non si vede un sindaco per strada da 30 aa

Gerom
Gerom
2 anni fa

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Case ad 1 euro 2021 in Puglia. Lista Comuni dove si possono comprare
di Chiara Compagnucci pubblicato il 03/06/2021 alle 23:23
Case ad 1 euro 2021 in Puglia. Lista Com
Case a 1 euro, comuni in Puglia

Case ad 1 euro 2021 in Puglia. Lista Comuni dove si possono comprare

Sempre più case da comprare al prezzo di 1 euro. E non si tratta di una bufala ovvero una di quelle notizie fatte circolare ad arte per attrarre l'attenzione ma senza alcun riscontro con la realtà.

Molte regioni italiani, tra cui la Puglia, sono infatti protagoniste di questa iniziativa. E lo sono a ciclo continuo ovvero con nuovi comuni che si aggiungono alla lista e altri che escono di scena perché hanno venduto gli immobili.

E basta poco per