“Aiutaci ad aiutare! Noi contiamo su di te”. «Con questi appelli – si legge in una nota diffusa da Sergio Ruggieri, responsabile cittadino della struttura solidale – la Caritas cittadina ha lanciato una Campagna di raccolta fondi. L’iniziativa intende sollecitare in ciascuno un senso di responsabilità di fronte al prossimo sofferente e bisognoso. Nel suo servizio quotidiano la Caritas ha messo in conto tante attività: la distribuzione di pasti quotidiani attraverso RecuperiAmoci o di alimenti secchi nelle varie parrocchie (un resoconto è stato reso noto qualche settimana fa), un servizio docce, dei posti letto per persone che soffrono per la carenza di abitazioni, il sostegno a famiglie profughe alloggiate nella struttura dei cappuccini.
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Nella attuale situazione, determinata dalla pandemia, non tutti hanno subito o subiscono gli stessi contraccolpi; ci sono famiglie colpite direttamente dal Covid, attività costrette a chiudere o che hanno visto ridurre drasticamente i propri guadagni, persone che hanno perso il lavoro, giovani che hanno abbandonato gli studi, tante altre situazioni di privazione, di difficoltà o di sofferenza.
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Questa situazione di grave difficoltà, che si protrae da oltre una anno, rischia di farci impantanare in una nuova tragedia dell’indifferenza per cui si rimane chiusi nella propria difficoltà e si pone meno attenzione agli altri, senza pensare al prossimo sofferente e bisognoso.
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La Caritas, con i suoi servizi quotidiani, ha la possibilità non solo di vedere, ma di ‘osservare’, non solo di sentire, ma di ‘prestare ascolto’, di considerare l’altro nella fragilità e vulnerabilità del momento attuale.
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Dopo il primo anno della pandemia, ci sono in Italia un milione di individui poveri assoluti in più che non riescono a sostenere le spese per la casa, per la salute e il vestiario, i pasti e quelle per i figli.
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E i report che arrivano dalle Caritas italiane ci dicono che stiamo vivendo una “pandemia sociale” oltre che sanitaria. Un milione di indigenti in più nell’anno del Covid in Italia, da Nord a Sud; questo è il risultato che si deduce dal numero di persone che frequentano le mense per i poveri; dall’aumento del lavoro in nero per necessità; dalla povertà alimentare ed educativa dei bambini divenuta più pesante con le scuole chiuse, la carenza dei supporti tecnologici e la chiusura dei sostegni scolastici presso le parrocchie; dalla disoccupazione femminile con cifre iperboliche.
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Il profilo sociale del povero è quello del lavoratore impoverito, non solo straniero ma sempre di più anche di cittadinanza italiana, disoccupato e precario. Sono persone che, prima della pandemia, si mantenevano in equilibrio sul bordo della povertà ma, negli ultimi mesi, sono stati presi in pieno ed esclusi anche dai bonus simbolici, temporanei e occasionali .
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Queste sono le situazioni che i volontari Caritas toccano con mano ogni giorno nei Centri di Ascolto.
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La campagna di raccolta fondi lanciata dalla Caritas cittadina serve proprio a rispondere alle esigenze sempre più pressanti che giungono dai nostri concittadini.
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Nella locandina troverete l’Iban e il sostegno che ognuno, con responsabilità, se vorrà, potrà erogare».
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