Attualità

​Il Dialetto per diletto​, le poesie di Nicola Ambrosino ​

Francesco Sinigaglia
​Il Dialetto per diletto​
Spettacolo poetico​ nella libreria Prendi Luna Book & More​
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Martedì 18 febbraio 2020 si è tenuto, presso la libreria Prendi Luna Book & More di Bisceglie (via O. Tupputi, 15), lo spettacolo poetico di Nicola Ambrosino dal titolo Il Dialetto per diletto.

Il poeta biscegliese Ambrosino, attore della Compagnia Dialettale, ha scritto di proprio pugno le composizioni poetiche, anche recitate durante la manifestazione avvalendosi della collaborazione della voce di Franco Carriera.

In una nota social Nicola Ambrosino ha sottolineato: «In un ambiente accogliente, dolce e raffinato, si è tenuto il mio spettacolo dal titolo “Dialetto x Diletto”, accompagnato per un’ora e mezzo dalla grande arte declamatoria del mio amico attore Franco Carriera; è stata una serata apprezzatissima dal pubblico presente e dagli splendidi padroni di casa, Cetta Gallo e Mauro, illuminati imprenditori librai della libreria ” Prendi Luna”, in via Ottavio Tupputi, a Bisceglie. A detta di tutti: “Una gran bella serata… da ripetere”».

Oltre alle poesie in onore della lingua vernacolare cittadina, Ambrosino e Carriera hanno allietato il pubblico con un omaggio all’italiano e alla cultura classica, ispirato a una favola di Esopo, che pubblichiamo come segue:

La rana e lo scorpione

Un giorno uno scorpione dovendo attraversare
un fiume molto largo e incapace nel nuotare,
notò una bella rana e con lingua ammaliatrice
le disse: “O rana bella, tu sei una nuotatrice!”.

“Certo che lo sono!” – la rana gli rispose;
sentendo tal parole, siffatte ed affettuose.
“Allora, o creatura, di nobile lignaggio,
potresti, all’altra riva, darmi sì un passaggio?”.

“Te lo darei sicuro, di certo e con amore
ma del pungiglione avrei, però, timore;
portandoti in spalla, col tuo veleno in sorte,
in mezzo al grande fiume io troverei la morte!”.

“Non esser timorosa!” – le disse lo scorpione,
“Io ben posseggo senno e gran dotta ragione;
se ti pungessi in fiume, lo giuro sul mio Dio…
la morte, dentro l’acqua, la troverei anch’io!”.

“Io non mi salverei, perché non so nuotare
e dentro il grande fiume andrei ad affogare!”;
la rana si convinse e infine lo accettò…
e dentro quel gran fiume, addosso lo portò.

Quando, poverina, del fiume al centro giunse…
l’infido scorpione, la rana, presto, punse…
lei, triste e avvelenata, ben lo guardò morente…
e con un fil di voce gli disse: “Sei un fetente!”.

Lo scorpion le disse: “Fu vana la promessa…
insiem alla tua morte anche la mia è la stessa;
non posso farci niente, o dolce creatura…
io sono uno scorpione…è la mia natura!”

domenica 23 Febbraio 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 17:40)

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