Attualità

​ BinarioZero​ alle Vecchie Segherie Mastrototaro con Icaro per continuare a volare

La Redazione
BinarioZero​ alle Vecchie Segherie Mastrototaro
Ospiti gli alunni di prima media della scuola media Galileo Ferraris e Cesare Battisti grazie al progetto "Andiamo a teatro"
scrivi un commento 989

Quando la compagnia teatrale BinarioZero scende in scena non può che esserci un evento imperdibile.

Questo è stato nei due mattinée del 28 -29 novembre presso le Vecchie Segherie Mastrototaro, gli alunni di prima media della scuola media Galileo Ferraris e Cesare Battisti grazie al progetto -Andiamo a teatro-, curato dal dipartimento di Lettere e della dirigente, son rimasti stregati dal testo scritto nel 2016 dal capo-treno Giancarlo Attolico: Icaro il bambino che voleva volare.

A quasi venti anni di attività, Attolico non si smentisce ne come attore, né come regista e drammaturgo. Inconfondibile, unico e originale, un vero e proprio marchio di puro artigianato, del resto lo spettacolo andato in scena nel 2016 con oltre 40 ragazzi fu un successo incredibile, il testo travolge e coinvolge per circa un’ora.

Lo rivediamo in forma di reading con voce narrante lo stesso autore Giancarlo Attolico che ne interpreta l’Icaro adulto, sostenuto da oltre dieci ragazzi della compagnia BinarioZero con un’età dai 15 ai 30 anni. In scena: Alessandro Pansini, Giuseppe Todisco, Miriam Ferrante, Francesco Di Benedetto, Dorilicia Todisco, Giovanni Caprioli, Michelangelo Camero, Eva Fontana, Girolamo Pedone, al piano il maestro di pianoforte Marco Maenza e la presenza nelle due mattinate dell’Icaro bambino Paolo Savino e Fabio Valente hanno accarezzato il cuore dei giovanissimi spettatori, presenti.

Luci ben curate da Danilo Novara e Ilario Mastropasqua, i costumi di Teresa Pasquale, gli oggetti di illuminotecnica di Paolo Di Leo, l’organizzazione perfetta del teatro-scuola dello staff BinarioZero.

Incollati alla sedia oltre 200 ragazzi, desiderosi di vedere come andasse a finire una storia mitologica come Icaro, resa da Attolico in chiave contemporanea toccando aspetti quali il sogno, la diversità, le dipendenze, la scelta, l’assenza- presenza del padre, la bestia che è in ognuno di noi, i labirinti interiori, l’errore del mondo adulto, ha finito per emozionare tutti.

Parola al capo-treno: «Alcuni di loro sono rimasti prigionieri di un sogno che apparteneva alle aspettative di un mondo adulto. Quanti Icaro caduti in mare in cerca di un sogno in una terra chiamata Europa. Quanti Icaro hanno deciso di non volare per paura, molti ci hanno rinunciato perché troppo faticoso e rischioso. Alcuni di loro, mi hanno voltato le spalle dopo avermi fatto toccare le stelle e poi fatto cadere nello sterco. Solo pochi ho visto spiccare in volo. Quanti Icaro vedo stamattina tra di voi. Tutti quanti li ho capiti, incoraggiati, amati fino in fondo. Alle generazioni in ascolto: “guardate in alto, aspirate alle vette del cuore piuttosto che hai soldi, concedetevi una tregua, mantenete una parola data e volate con passione verso la luce. A me che non ho mai perso il contatto con il mio Icaro, reso libero grazie a mio padre e mia madre, proseguo il mio volo. Questa mattina il buio si inchina alla luce pur sapendo che non potranno mai stare insieme.

Dentro di me risiede una nuova consapevolezza: IO AMO. IO SONO ICARO MATURATO. IO CONTINUO IL MIO VOLO dal BinarioZero, nonostante gli esili. Icaro il bambino che voleva volare”.

LA STORIA

Il mito di Icaro ci è stato sempre raccontato come un atto di superbia, voler volare più in alto possibile, superando il limite, avvicinandosi al sole.

E se le cose non fossero andate così? Se ci avessero ingannato quegli adulti? Ogni bambino, anche il più piccolo, ha desiderato nella sua vita, per un istante di volare. Per Icaro, il sogno è volare. Lui non è un bambino come tutti gli altri, è diverso. Lui si sente diverso dagli altri. E se fossero gli altri a farlo sentire diverso? Si lascerà tentare dalle droghe di un tempo così vuoto. Deciderà di seguire gli eserciti e le schiere di omologati, prigionieri di una città, Cnosso, che lo vorrebbe uguale agli altri e suddito di un padrone che guida le sorti della gente, il re Minosse. Saprà resistere? Saprà dire di no? Un sogno non lo si può fermare. Icaro si ritroverà a fare i conti con la realtà e il suo passato, riuscirà a venir fuori dal labirinto? Qualcosa di nuovo sta per avvenire, si sente nell’aria. L’aria è ovunque: avvolge la terra, fa emergere le cose, addolcisce i contorni e allo stesso tempo spinge al futuro. All’alba di un nuovo giorno, quando nuovi desideri stanno per avverarsi e due innamorati in lontananza si abbracciano dinanzi al mare, Icaro volteggerà con un paio di ali costruite da suo padre Dedalo.

Ma si sa nessun padre vuole vedere suo figlio cadere. Come finirà l’Icaro del nostro tempo impazzito? Si apra il sipario. Lui è qui, perché il mito è intramontabile. Icaro il bambino che voleva volare.

Info della compagnia: www.compagniabinariozero.it

lunedì 2 Dicembre 2019

(modifica il 28 Luglio 2022, 20:29)

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti