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“Pax vola con Rondine, per superare i conflitti”

La Redazione
"Pax vola con Rondine
Doppia iniziativa a Bisceglie nella giornata internazionale della nonviolenza
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Un auditorium gremito, all’Istituto tecnico Dell’Olio di Bisceglie, ha accolto due giovani donne provenienti da Rondine Cittadella della Pace, organizzazione internazionale con sede vicino Arezzo, in cui vivono per alcuni anni giovani provenienti da paesi in conflitto.

Oltre 200 giovani delle classi quarte e quinte dell’Istituto tecnico hanno aderito e partecipato all’incontro pubblico promosso da Pax Christi Bisceglie dal titolo: “… Pax vola con Rondine per superare i conflitti”, con la presenza di Yanine Andrea Martinez Hernandez, colombiana, e Sara Dukic, della Bosnia-Erzegovina. A introdurre la conversazione il preside dell’Istituto e il prof. Carmine Panico e a moderarlo Ilaria Dell’Olio, del gruppo più giovane di Pax Christi Bisceglie.

In occasione della giornata internazionale della nonviolenza – fissata nel 2 ottobre e istituita il 15 giugno del 2007 dall’assembla dell’ONU, per ricordare la nascita del Mahatma Gandhi – Pax Christi Italia si è gemellata con questa originale realtà – Rondine Cittadella della Pace, appunto – che intesse relazioni nonviolente, studia metodologie di difesa e risoluzione dei conflitti senza l’uso della forza, punta sui giovani per decostruire l’idea di nemico e di ostilità.

I giovani ospiti a Rondine proseguono i propri studi universitari (da quest’anno possono far domanda anche ragazzi del quadro anno scuole secondarie di secondo grado), seguono training in mediazione dei conflitti, si iscrivono a master in diplomazia internazionale o argomenti affini. Soprattutto, però, o meglio prima di tutto, vivono insieme. Parlano lingue diverse, sorridono delle reciproche differenze. Imparano a gestire emozioni e ricordi traumatici di guerra. Scoprono che siamo appartenenti a un’unica grande famiglia umana. Eppure, spesso, sono provenienti proprio da etnie o popoli contrapposti in guerra, come bosniaci e serbi o palestinesi e israeliani. Amici comunque.

Una giornata importante il 2 ottobre anche a Bisceglie perché si è ricordata – prima al Tecnico poi alla Madonna di Passavia in serata – la guerra dei Balcani, nel corso della quale 500 volontari si sono recati nella Sarajevo asserragliata per esprimere solidarietà ai popoli assediati, per gridare al mondo della diplomazia che la nonviolenza può superare la forza delle armi e che la guerra è un’inutile strage come ebbe a dire Benedetto XV e come instancabilmente ripete papa Francesco. A quella nota marcia dei 500 partecipò anche don Tonino Bello, che nel 1992 era vescovo di Mofetta e presidente di Pax Christi Internazionale.

La mattina del giorno 2, i giovani uditori del Dell’Olio, hanno ascoltato per circa due ore la testimonianza di Sara che ha raccontato la sua ricerca di identità e il suo desiderio di lavorare nella sua terra per una vera integrazione di popoli a Sarajevo. E hanno ascoltato il racconto Yanine: la violenza della guerra, l’arruolamento dei bambini soldato, le Farc, i paramilitari, la difficile soluzione del conflitto colombiano e gli Accordi di Pace del 2016. E il narcotraffico. Gli studenti biscegliesi hanno ascoltato anche un sogno di pace, che è qualcosa di più del “vivi e lascia vivere”: un sogno fatto di libertà, di accoglienza, di sorriso e di superamento dell’idea del nemico e del diverso.

Sara e Yanine, in serata poi, hanno proseguito la loro testimonianza per tutta la comunità dei credenti e per il paese intero, in un incontro pubblico promosso insieme al Meic diocesano e all’Azione Cattolica di Bisceglie alla Madonna di Passavia.

Una bella testimonianza di pace possibile. Per tutti.

venerdì 4 Ottobre 2019

(modifica il 28 Luglio 2022, 23:00)

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