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Conclusa con successo a Bisceglie la seconda edizione de Il Mare incontra l’Extravergine

La Redazione
Il Mare incontra l'Extravergine
Il bilancio della manifestazione che ha legato l'olio ai prodotti del mare
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Si è conclusa con successo la seconda edizione de “Il mare incontra l’extravergine”, rassegna dedicata all’olio extravergine d’oliva e ai prodotti del mare, che si è tenuta a Bisceglie nelle serate di venerdì 14 e sabato 15 settembre scorsi.

La manifestazione, che ha visto anche la partecipazione di oli lucani e calabresi, è stata organizzata dal Movimento Turismo Rurale, in stretta collaborazione con Agromnia, società cooperativa di consulenza in agricoltura, e L’Informatore Agrario, col patrocino della Regione Puglia, Comune di Bisceglie e Comune di Cotronei(KR), partner diverse associazioni tra cui La Strada dell’Olio Castel del Monte, Slow Food, Touring Club Italiano.

Location ideale della prima serata il porto, con via Trieste animata da banchi di degustazione di oli e di alici fritte rigorosamente in olio extravergine, accompagnati da calici di vino pugliese e dai sospiri, tipico dolce biscegliese.

Diversi sono stati gli incontri attraverso i quali si è voluta promuovere la conoscenza di due settori particolarmente importanti per l’economia pugliese: di grande richiamo il dibattito “Emergenza Xylella e patrimonio olivicolo pugliese: l’importanza di un’informazione corretta” tenutosi venerdì 14, a cui hanno partecipato esperti di territorio e dell’informazione, agronomi e ricercatori del CNR di Bari.

“La Xylella fastidiosa – ha detto Pierfederico La Notte, ricercatore dell’Istituto per la Protezione Sostenibile delle piante (Ipsp) del Cnr di Bari, – il cui batterio è trasportato dalla cosiddetta sputacchina, ormai non è più eradicabile dal Salento. Questa consapevolezza è stata già acquisita nel 2015 dall’Ue e dal Servizio fitosanitario nazionale. Al momento sono state selezionate due varietà di olivo resistenti: si è scoperto ad esempio che il Leccino è un pessimo ospite, nel senso che si infetta ma non secca. Dobbiamo imparare a convivere con il batterio, i californiani lo fanno da molti anni con le mandorle e ciononostante sono i primi produttori al mondo di questo frutto. Il rischio esiste – conclude La Notte – ed il tempo è tiranno: o ci salviamo insieme o non si salva nessuno da questa epidemia; pertanto, un’informazione sana diventa preziosa per evitare ulteriori danni al comparto olivicolo e noi ricercatori abbiamo il compito di aiutare i giornalisti a dare una corretta informazione agli addetti ai lavori e all’utenza in generale.”

“Un’informazione corretta – ha continuato Michele Peragine, giornalista Rai e presidente di AGAP (Associazione Giornalisti dell’Agroalimentare di Puglia) – è la base da cui partire. Tutti scrivono e parlano per “sentito dire”, pochi però approfondiscono e divulgano una corretta informazione. Ognuno deve fare la propria parte: ricercatori, tecnici, informatori e agricoltori”.

Benedetto Miscioscia, coordinatore regionale di Città dell’Olio, ha invece parlato della scarsa informazione che c’è nell’acquisto di bottiglie di olio, soprattutto quelle acquistate al supermercato: “Un litro di olio extravergine – ha detto Miscioscia – non può costare meno di 7 -8 euro. L’ulivo, inoltre, rappresenta la storia dei territori, dobbiamo quindi salvaguardarli attraverso la promozione e il coinvolgimento di tutti, adulti e giovani”.

Curiosi e attenti anche i partecipanti del dibattito “Olio extravergine e prodotti del mare: virtù nutraceutiche e Dieta mediterranea”, che si è svolto presso il ristorante Baia delle Sirene. Tra gli ospiti Maria Lisa Clodoveo, docente dell’Università di Bari che ha parlato della “Ristoceutica” , neologismo coniato dall’unione di “ristorazione” e “nutraceutica” (ossia lo studio degli alimenti che fanno bene alla salute) : “Il cammino verso un adeguato riconoscimento del valore dell’olio extravergine è ancora lungo, come dimostrano i numerosissimi carrelli di olio già aperto o quell’abitudine, propria di certi ristoratori, di rabboccare le bottiglie di olio sebbene si tratti di una pratica che vìola la legge.”

Silvia Balsamo dell’azienda Steralmar di Bisceglie, una spin off della Mitil Ittica, che lavora nel campo dei molluschi da quattro generazioni, ha infine esposto il progetto Riserva di Mare, consistente nell’imbottigliamento di acqua di mare, finalizzata sia al rinfresco dei molluschi sia a un uso più strettamente alimentare, come alternativa cioè all’impiego della saliera, in ambiti che vanno dai cocktail ai piatti più disparati, fino alla pasticceria: “Abbiamo ripreso – ha detto Balsamo – una tradizione tipica delle zone costiere, dove l’acqua di mare veniva spesso usata per sostituire il sale da cucina. Abbiamo pensato a una diluizione diversa a seconda degli usi ai quali essa è destinata, facendo sì che il consumatore benefici in ogni caso delle sue proprietà nutrizionali. Infatti il sale è impoverito, trattato, mentre l’acqua di mare contiene, inalterati, tutti gli oligoelementi e i sali minerali ed apporta un nutrimento più completo e bilanciato”.

Tutti gli oli partecipanti sono stati di ottima qualità e fra questi tre sono stati premiati. Gli oli che hanno ottenuto il maggior punteggio col metodo Consumer test dalla “giuria” del mini corso tenutosi nel pomeriggio a cura dal capo panel Nicola Perrucci sono: Olio Ciccolella, Aziende Agricole Di Martino, Olio poggio reale.

Molto soddisfatto si è detto Francesco Valenziano, presidente del Movimento Turismo Rurale che ha voluto “ringraziare tutti gli operatori e le aziende che hanno contribuito all’ottima riuscita della manifestazione”, aggiungendo che “tutto si è svolto per il meglio per cui si sta già pensando alla terza edizione, prevista per l’estate 2019”.

giovedì 20 Settembre 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 11:44)

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