Da un’idea di Antonello Papagni e Marco Maenza di qualche anno fa, il progetto “L Giullor”(I Giullari, con riferimento ai saltimbanco e giullari di corte del periodo medievale) nasce con l’ambizione e il proposito di apportare un intervento creativo e culturale all’insegna della musica.
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Lo scopo è unire folklore e nuove tradizioni musicali locali miscelando il tutto con sapienza e maestria al fine di creare un nuovo genere musicale capace di coinvolgere la collettività biscegliese e provare a colmare la necessità di “riprendersi” quella voce popolare, ormai troppo “fine”e quasi del tutto inudibile da tempo.
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Si tratterà di una vera e propria “ensemble” d’arte, una “chiamata alla musica” al fine di salvaguardare vecchie e nuove tradizione mettendo al centro di tutto l’essere umano.
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Quello che si preannuncia è un mese di totale full immersion culturale tra le mura di uno storico hotel biscegliese l’Hotel Salsello allo scopo è di dar vita ad un disco “popolare” sia per quanto concerne le modalità di partecipazione che per la lingua utilizzata, ovvero il dialetto biscegliese.
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Il ricavato derivante dalle vendite dei dischi e dal documentario girato sarà devoluto alla Caritas Diocesana di Bisceglie.
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L’Hotel Salsello, appunto, metterà a disposizione la sua ospitalità, garantendo tutte le norme di sicurezza AntiCovid19, per permettere la realizzazione del progetto. Un salone, fornito di pianoforte a coda, sarà la location che per l’occasione si trasformerà in un vero e proprio studio di registrazione.
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La produzione verrà seguita interamente dal produttore discografico biscegliese Antonello Papagni.
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Note sull’autore
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Antonello Papagni comincia a studiare musica sin dall’età di sette anni. Dopo aver frequentato il conservatorio di musica N. Piccini di Bari ha approfondito le tecniche legate alla produzione musicale e alla fonia.
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Durante il suo percorso musicale ha affiancato, grandi cantautori italiani come: Mannarino, Caparezza, Neffa e molti altri.
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Tra i suoi brani più famosi ricordiamo: Senza petrolio, La Zacua (brano in dialetto biscegliese) e Ho fame (brano composto durante il primo lockdown).
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Le regole di distanziamento sociale saranno rispettare sfruttando la registrazione in multitraccia cosìcchè i turni saranno individuali e non si creerà nessun tipo di assembramento.
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Le varie fasi del progetto de“L Giullor project” verranno catturate da un cameramen per permettere la nascita di un documentario che andrà a raccontare questo nuovo tipo di esperienza sensoriale per poi essere presentato alla comunità biscegliese e al resto del mondo.
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Il calendario dei turni di registrazione (circa un mese di lavoro discografico e video) coinvolgerà chiunque risponderà alla “Chiamata alle arti” e inoltre permetterà di lasciare una propria firma artistica a chiunque prenoti la propria sessione musicale.
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Per informazioni chiamare il numero 333 2100892
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