Cultura

“Un patrimonio italiano. Beni culturali, paesaggio e cittadini”, Giuliano Volpe a Palazzo Tupputi

Francesco De Noia
Giuliano Volpe a Palazzo Tupputi
L'incontro presso il Laboratorio urbano venerdì 9 giugno
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Venerdì 9 giugno alle 19.00 presso il Laboratorio Urbano Palazzo Tupputi, in via Cardinale Dell’Olio a Bisceglie, l’Associazione del Centro Studi Normanno-Svevi, in collaborazione con il Cineclub Canudo, organizza l’incontro con il prof. Giuliano Volpe, docente in Archeologia medievale e del Tardo antico e Presidente del Consiglio Superiore “Beni culturali e paesaggistici” del MiBACT, che sarà intervistato da Giuseppe Losapio per presentare il suo libro “Un patrimonio italiano. Beni culturali, paesaggio e cittadini”, edito dalla UTET.

Dopo “Le vie maestre” (Edipuglia) e “Patrimonio al futuro” (UTET) con quest’ultimo volume il prof. Volpe continua il suo viaggio verso le politiche culturali per la gestione dei beni culturali e paesaggistici, che lo hanno portato a ricoprire la carica di Presidente del Consiglio Superiore “Beni culturali e paesaggistici” del MiBACT. Con “Un patrimonio italiano” Volpe ci racconta il lavoro svolto negli ultimi anni e si fa testimone di un’Italia che vuole continuare a credere e a rilanciare dei modelli e pratiche d’eccellenza nella gestione di musei, parchi archeologici e recupero di siti di valenza culturale. Negli ultimi due anni si è discusso di patrimonio culturale più che negli ultimi vent’anni.

Dopo un lungo periodo di disinteresse, accompagnato da tagli indiscriminati e dal blocco delle assunzioni, il tema è finalmente diventato di grande attualità. Ma l’occasione non va sprecata. È necessario un profondo cambiamento di visione per allontanarsi da una certa tradizione elitaria e seguire con decisione la strada indicata nel 2005 dalla Convenzione Europea di Faro sul diritto al patrimonio culturale: una vera e propria rivoluzione copernicana, che mette al centro i cittadini, le comunità, i territori. Per fortuna l’Italia è un paese straordinario, che riserva continue scoperte, sorprese imprevedibili: non c’è città, non c’è piccolo borgo, non c’è località che non conservi tracce storiche, monumenti, tradizioni, peculiarità paesaggistiche di grande interesse. Ed è proprio dall’indagine sul territorio che Giuliano Volpe parte per parlarci del futuro del nostro patrimonio.

Un viaggio nell’Italia migliore, un tour ideale tra musei, parchi, monumenti, gestiti “dal basso”: tante soluzioni diverse che dimostrano come sia possibile fare dell’eredità culturale un elemento vivo e un fattore di coesione e di crescita di una comunità, grande o piccola che sia. Quante energie, quanto entusiasmo, quante capacità animano il nostro Paese: ma le energie devono essere sostenute, l’entusiasmo non va spento, le capacità meritano di essere sviluppate. In questo saggio rapido e palpitante sono raccolte storie e situazioni in cui gli ostacoli sono stati trasformati in opportunità, in cui la voglia di fare italiana ha trovato spazi e possibilità per mettersi alla prova, e riuscire.

Un messaggio di ottimismo della volontà che viene da grandi fondazioni e da società pubbliche, da piccole associazioni o da giovani professionisti. Un messaggio da raccogliere e valorizzare: è questo il nostro vero patrimonio.

Giuliano Volpe (Terlizzi 1958), laureato in Lettere classiche (Università di Bari), dottore di ricerca in Archeologia (Università di Napoli Federico II) e in Storia (Scuola Superiore di Studi Storici, Università della Repubblica di San Marino), è professore ordinario di Archeologia all’Università di Foggia, di cui è stato rettore tra il 2008 e il 2013.

Dirige da molti anni importanti scavi terrestri e subacquei e ricognizioni archeologiche in Italia, in Francia e in Albania. Coordina la Carta dei Beni Culturali della Regione Puglia. È presidente della SAMI-Società degli Archeologi Medievisti Italiani e della Fondazione Apulia felix onlus. Dirige la rivista L’archeologo subacqueo e le collane Insulae Diomedeae (Collana di ricerche storiche e archeologiche), Bibliotheca Archaeologica, Adrias (Archeologia dell’Adriatico e del Mediterraneo) eAufidus per Edipuglia. Fa parte dei comitati editoriali di numerose riviste internazionali ed è membro di varie società scientifiche in campo storico e archeologico. È autore di numerose pubblicazioni, tra cui le monografie La Daunia nell’età della romanizzazione (1990), Contadini pastori e mercanti nell’Apulia tardoantica (1996), Le vie maestre(2013), Patrimonio al futuro (2015). Dal 2012 è componente e dal 2014 presidente del Consiglio Superiore “Beni culturali e paesaggistici” del MiBACT.

Ingresso libero

giovedì 8 Giugno 2017

(modifica il 30 Luglio 2022, 5:34)

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fusti
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6 anni fa

salve gente, questo mio scritto, sarà poco consono all'articolo e alle vicende dei vari soggetti, ma starei cercando la ricetta del castagnaccio che si vendeva fuori dalle De Amicis, negli anni cinquanta, visto che trattate con storici e chef, potrei suggerirvi di indagare in merito, onde riportare in auge la ricetta di una povera delizia? in rete c'è qualcosa, ma non ha niente a che fare col castagnaccio biscegliese!