Cronaca

Casa Divina Provvidenza, la Uil: Cambiano i protagonisti, restano gli stessi vizi

La Redazione
Casa divina Provvidenza Bisceglie
La nota del Sindacato che chiede di affrontare il problema degli infermieri i cui contratti scadono il 30 settembre
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«La Segreteria Aziendale Uil Fpl della Casa Divina Provvidenza nonostante il tentativondi instaurare un dialogo civile fatto di domande e soprattutto risposte con il nuovo datorendi lavoro su problemi della massima urgenza riguardanti il personale precario, con grandenrammarico è costretta a constatare che anche questa nuova Proprietà come la scorsangestione (Amministrazione Commissariale) si trincea dietro il silenzio».

E’ quanto si legge nella nota diffusa da Rossano Sasso e Onofrio Ambrosino, a nome della stessa organizzazione sindacale.

«Questansegreteria sindacale – proseguono – chiedeva un incontro urgente mirato a risolvere definitivamente il problema delnpersonale precario: come ben noto molti infermieri in data 30 settembre raggiungerebbero ilnlimite massimo di 36 mesi previsti dall’attuale Job’s Act per cui si ritroverebbero dopo circancinque anni (considerando l’esperienza lavorativa subordinata alla COOP) a dover rinunciarenforse all’unica possibilità di realizzare il loro futuro, nonostante tutta la professionalità ednumanità messa a disposizione dei pazienti.

La nostra “SUPPLICA” – insistono – trova fondamento soprattutto dopo aver appreso dai mass mediandella presentazione di un progetto innovativo da parte della Casa Divina Provvidenza di farnnascere una nuova U.O. con ulteriori 20 posti letto mirata alla cura dei disturbincomportamentali alimentari.nLa scrivente a malincuore, non può sottrarsi dal prendere le distanze da chi tramite unnsocial network e diverse testate giornalistiche dichiara che: “all’interno della Casa Divinanprovvidenza esistono due tipi di organizzazioni sindacali: gli Operatori Socio Sanitari che lavorano e glinOsservatori Socio Sanitari ovvero quelli che osservano gli altri lavorare al posto loro”. Vanricordato a chi afferma ciò che dal 2004 al 2012 vi è stata la perdita di circa 1200 lavoratori,ngli unici a pagare con il proprio posto di lavoro tutte le malefatte delle gestioni che si sononavvicendate in quegli anni, inoltre nei periodi in cui non vi era l’erogazione degli stipendinquesti operatori erano sempre e comunque dediti al loro impiego.

La cosa che più ci rattrista chenun’Azienda seria mirata alla crescita ed all’espansione possa creare una disparità tra lenfigure professionali puntando il dito su una sola categoria di lavoratori.nQuesta organizzazione sindacale – concludono – chiede pubblicamente un’incontro volto alla risoluzione delle suddettenproblematiche ed auspica, dopo questo inizio sordo l’instaurarsi di una collaborazionenbasata sull’EQUITÁ e la SERIETÁ mirati a creare un contesto sereno, ormai smarrito dantempo, per tutti i lavoratori.

domenica 17 Settembre 2017

(modifica il 30 Luglio 2022, 1:12)

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