Cronaca

Crac della Casa Divina Provvidenza, il senatore Azzollini sarà processato

La Redazione
Antonio Azzollini
Il ​processo inizierà il prossimo 9 novembre davanti al Tribunale di Trani
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Inizierà il prossimo 9 novembre, davanti al Tribunale di Trani, il processo al senatore Antonio Azzollini (Fi) e altre 13 persone, coinvolte – a vario titolo – nel crac della Casa Divina Provvidenza di Bisceglie.

Lo ha deciso il Gup di Trani, Angela Schiralli, a conclusione dell’udienza preliminare. Altre quattro persone hanno invece scelto il processo con rito abbreviato e la sentenza si conoscerà il prossimo 29 settembre.

A processo, oltre ad Azzollini, finiscono anche la madre superiora della congregazione Ancelle della Divina Provvidenza, Marcella Cesa, e suor Assunta Puzzello, quest’ultima a capo della Casa di procura Istituto Ancelle della Divina Provvidenza; Angelo Belsito (amministratore di fatto dell’ente); gli ex direttori generali dell’ente, Antonio Albano, Giuseppe De Bari, Giuseppe D’Alessandro e Dario Rizzi; i consulenti Rocco di Terlizzi, Augusto Toscani e Antonio Battiante; Adrijana Vasiljevic (originaria di Belgrado e dipendente dell’ente a Foggia); Arturo Nicola Pansini (revisore contabile); Lorenzo Lombardi (direttore amministrativo sede di Foggia).

Gli imputati rispondono di bancarotta fraudolenta (anche aggravata e continuata) e fatti di bancarotta fraudolenta. A quattro imputati viene contestata anche l’associazione a delinquere: si tratta delle suore Marcella Cesa e Assunta Puzzello, dell’ex dg Rizzi e di Battiante.

Azzollini risponde anche di induzione indebita a dare o promettere utilità’ nei confronti della madre superiore suor Marcella Cesa, ex responsabile legale dell’ente, a cui il parlamentare pugliese si sarebbe rivolto con “un atteggiamento di prevaricazione, compendiato, tra l’altro, nella frase: ‘Da oggi in poi comando io, se no, vi piscio in bocca'”.

La sentenza in abbreviato riguarderà invece Agatino Lino Mancusi (ex assessore regionale della Basilicata); Antonio Damascelli (consulente fiscale della Cdp); Luciano Di Vincenzo (amministratore delegato dell’Ambrosia Technologies, società fornitrice di pasti e servizi di pulizia della Cdp) e Michele Perrone (rappresentante sindacale).

Come si ricorderà, il 10 giugno 2015 nove persone vennero arrestate (tra carcere e domiciliari). E l’arresto ai domiciliari venne disposto dal gip Rossella Volpe anche nei confronti di Azzollini, ma non venne mai eseguito perché il Senato negò l’autorizzazione a procedere nel luglio successivo.

Il Tribunale del Riesame di Bari, nell’aprile 2016, ha disposto anche la revoca del provvedimento (mai eseguito) di arresti domiciliari per il senatore Fi, con riferimento alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per l’associazione per delinquere (accusa poi caduta al momento della richiesta di rinvio a giudizio) e per un episodio bancarotta. I giudici baresi però confermarono i gravi indizi di colpevolezza in relazione ad altre tre contestazioni.

La Casa Divina Provvidenza, intanto, dopo essere finita in amministrazione straordinaria nel dicembre 2013, è stata ceduta Universo Salute srl degli imprenditori foggiani Michele D’Alba e Paolo Telesforo.

venerdì 21 Luglio 2017

(modifica il 30 Luglio 2022, 3:46)

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