Entra in vigore oggi, 19 aprile 2017, l’obbligo di indicare, sulle etichette di tutte le confezioni di latte e prodotti lattiero-caseari, il nome del Paese in cui è stato munto il latte e quello in cui è stato condizionato o trasformato. Il provvedimento altro non è che l’attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011 firmato dai ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.15 del 19 gennaio 2017.
Finora, gli alimenti che riportano l’indicazione di origine obbligatoria nel nostro Paese sono: olio extravergine di oliva, carne bovina, di pollo e derivati, frutta e verdura fresche, uova, miele, pesce e passata di pomodoro.
Un’opportunità maggiore a tutela del consumatore che potrà scegliere, dunque, il prodotto che vuole acquistare con la consapevolezza di essere informato sull’origine del latte di provenienza e dell’industria o dello stabilimento in cui è stato confezionato e/o lavorato per la produzione di formaggi, latticini, burrata, ricotta, yogurt e tutta la vasta gamma di prodotti lattiero-caseari.
Il provvedimento viene applicato al latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale.
«È questa una svolta epocale per l’intero comparto – commenta un commerciante lattiero caseario della provincia Bat – che permetterà di guidare in modo trasparente e onesto il consumatore nell’acquisto dei prodotti. Anche per noi che trasformiamo il latte in latticini, burrata e formaggi è importante poter scegliere e informare in modo pulito il consumatore. Questa nuova regola salvaguarda innanzitutto gli allevatori e, sono certo, potrà decretare la valorizzazione del prodotto italiano su quello straniero».